VIVO ho letto oggi.... molto interessante ed altrettanto informativo... fa sempre bene fare scuola anche se di elettronica non ne capisco quasi nulla l'importante Ë capire il concetto ed il funzionamento di questi sensori che tu hai riassunto in modo perfetto.... grazie...
grazie molto interessante anche perchË imparato non Ë nato nessuno!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
ciao vivo nn ho capito bene il metodo di lettura dei valori. ho in officina una golf 5 - 1.6 del 2008 con 35.000 km che mi da come errore la sonda, dalla tua descrizione mi sembra che questa car monti una wideband.e dal momento che i km sono pochi e il costo della sonda e abbastanza alto volevo essere sicuro. ha cinque fili, e da uno schema che c'Ë su esi kts parla di una pompa e una cella di analisi. quindi presumo sia del tipo che hai descritto wideband. praticamente nn si puÚ usare il mettodo di misurazione delle vecchie sonde, cioË accertandosi che ci sia 12v, 12v del riscaldamento , una massa e un segnale da dove si prendeva la misurazione per vedere se c'era il cambiamento di tensione. adesso con questo tipo come si deve fare? e da cosa riesco a capire se una car monta una sonda di questo tipo? grazie
vivo in teoria stai parlando anche della sonda lambda al titanio?? quella da 0,5 a 5v..invece di sentire la differenza di ossigeno sente la temperatura nei colletori.mi ricodo tutto lo studiato a scuola.. ci vogliono questi post..se piu avanti se ne fanno altri meglio cosi.
Come dicevo nella spiegazione La sonda Lambda a banda larga Ë differente da tutte le altre, Innanzitutto il suo segnale non Ë di <font color="red"><font size="3">tensione, ma di corrente</font id="size3"></font id="red">. Questa sostanziale innovazione genera una "curva morbida", senza brusche variazioni, per valori di Lambda estremi; molto bassi e molto alti. Durante il funzionamento del motore, i gas di scarico arrivano nel traferro di diffusione; in relazione alla differenza di concentrazione di ossigeno nella cella di misurazione si genera un passaggio di ioni di ossigeno tra i due elettrodi attraverso la ceramica attiva che viene rilevato da una differenza di potenziale Un tra i due elettrodi stessi. Un sistema di regolazione elettronica rileva il valore di questa tensione Un, e allo stesso tempo genera una tensione variabile Up tra gli elettrodi della cella pompaossigeno. Se la tensione Un Ë maggiore di 450 mV la miscela Ë grassa, nei gas di scarico c'Ë poco ossigeno residuo, e quindi si ha un grande passaggio di ioni di ossigeno tra l elettrodo a contatto con l'aria esterna della cella di misurazione e quello a contatto con i gas di scarico. Allora la tensione Up viene gestita in modo che la cella pompa invii ioni dal traferro (dove sono liberi di migrare tra gli elettrodi), generando cosÃ
Buonasera colleghi volevo portare all'attenzione di voi tutti un'informativa tecnica a riguardo a questo tipo di sonde che tutti i giorni o quasi ci troviamo ad analizzare, sono sicurissimo che sia un'argomento conosciuto, ma credo che ripassare un tema molto attuale e importante faccia sicuramente bene e sgombri dubbi nel fare una diagnosi avendo una conoscenza maggiore di questo sensore.....conoscere il loro funzionamamento il perch? sono nate e dove hanno trovato e troveranno applicazione... Sonde Lambda planari Generalit? di funzionamento del componente. In questa informativa parleremo delle sonde lambda planari ed in particolare di quelle a larga banda. E' spesso facile fare confusione tra nomi e sigle, specialmente per chi non ha una specifica preparazione elettronica. Speriamo perci? che questa breve guida possa esservi utile. Sonde lambda in tecnologia planare Il termine planare non si riferisce alle caratteristiche della sonda, ma solo alla sua tecnica costruttiva. Infatti planare significa che il sensore ? costituito da una striscia piana di ceramica specca circa 1-2 mm. Tutti gli elettrodi, i collegamenti elettrici, gli elementi ceramici, ecc. sono ricavati sulla stessa lamina ceramica. Le sonde planari funzionano come tutte le altre, ma la loro costruzione le rende pi? resistenti agli agenti inquinanti ed agli sbalzi termici. Le sonde lambda planari possono essere switching o a larga banda (wideband). Sonde lambda planari di tipo switching I sensori switching (o jump) sono stati i primi ad essere usati e, fino al 2000, erano praticamente gli unici. Tutti i sensori sono costituiti da elementi di ossido di zirconio, materiale che ? in grado di lasciar passare atomi di ossigeno quando ? riscaldato ad alcune centinaia di gradi. Esponendo l'ossido di zirconio a due diversi livelli di concentrazione di ossigeno (ad esempio al gas di scarico ed all'aria ambiente) si genera una corrente, che pu? essere misurata dalla centralina. Purtroppo l'ossido di zirconio funziona in modo lineare solo in un intervallo molto stretto: per questo motivo la sua tensione, a motore acceso, oscilla continuamente tra 0,1 (miscela magra) e 0,9 (miscela ricca). Quando la combustione ? stechiometrica (rapporto aria/benzina 14,7:1) la tensione ? 0,450 V. In pratica questi sensori sono in grado di misurare il lambda solo in un intervallo molto piccolo. La ripidit? in zona centrale fa s? che la centralina non riesca a compensare improvvise variazioni di carico, come succede quando si apre completamente la valvola a farfalla: in questi casi i sistemi di controllo convenzionali misurano un'improvvisa e breve condizione di magro seguita da una condizione di miscela ricca quando interviene la centralina. Ci? significa che per un certo tempo (transitorio) le emissioni sono ben al di sopra dei valori nominali obiettivo. Sensori lambda planari a banda larga Per migliorare le emissioni sono stati sviluppati i sensori a banda larga (wideband, o widerange, o broadband), che possono misurare un intervallo molto maggiore di valori aria/carburante, comportandosi essenzialmente come sensori lineari. Essi sono tutti costruiti con tecnologia planare e possono misurare un lambda da 0.7 (rapporto aria/carburante 11:1) fino ad aria pura (lambda infinito). I sensori a banda larga planari misurano l'ossigeno essenzialmente come I sensori tradizionali, per mezzo dell'ossido di zirconio. Di fatto, sono sensori tradizionali ma con un circuito di controllo e con una pompa d'ossigeno. L'idea alla base di questi sensori ? semplice: la tecnologia dell'ossido di zirconio ? economica, robusta e affidabile. Purtroppo, come abbiamo detto, esso ? lineare solo per fattori lambda da circa 0,95 a 1,05. Quando l=1 il segnale ? 0,450 V. I sensori a larga banda non espongono l'ossido di zirconio direttamente ai gas di scarico: usano invece una pompa d'ossigeno per iniettare il gas di scarico nella cella di misura, in quantit? sufficiente a mantenere la sua tensione d'uscita pari a 0,450 V (cio? in zona lineare). Per questo motivo l'uscita in tensione della cella di misura di una sonda di questo tipo ? sempre 0,450 V, mentre il segnale vero e proprio ? costituito dalla corrente richiesta dalla pompa d'ossigeno: questo ? il valore utilizzato dalla centralina. NOTA: la pompa ? totalmente statica, non ci sono parti in movimento. L'azione di pompaggio ? conseguenza di un processo fisico: il passaggio di corrente nel materiale della pompa controlla la quantit? d'ossigeno che l'attraversa. Quando la combustione ? stechiometrica (14,7:1) il sensore non produce corrente d'uscita. Con l=0,7 la corrente ? circa -2 mA e 2 mA in aria ambiente (l=infinito). Le sonde a banda larga sono riscaldate con sofisticati algoritmi di controllo, che permettono loro di lavorare sempre alle temperature ottimali indipendentemente dal carico motore. Pertanto questi sensori consumano meno potenza di quelli convenzionali e possono essere operativi da freddo in meno di 10 secondi. Il tempo di risposta tipico ? nell'ordine dei 100 ms, con temperature operative di 700-800?C (praticamente il doppio delle sonde tradizionali). Essendo riscaldate a temperature pi? elevate, sono meno sensibili agli agenti inquinanti e pi? stabili. Alcuni costruttori inseriscono un convertitore corrente-tensione nel sensore, la cui uscita pu? quindi essere misurata direttamente con un oscilloscopio. Delphi costruisce tali sensori, con uscita da 0,2 a 5 V (3,0 V a l=1). In alcuni casi (ad es. Auto da competizione) la corrente ? convertita in un segnale modulato in frequenza: in questi casi il sensore fornisce in uscita un treno di impulsi. Leggere i segnali di un sensore a banda larga Poich? tali sensori funzionano con uno speciale circuito di controllo, il loro segnale diretto, misurato con un oscilloscopio, di solito serve a poco. E' molto meglio usare uno scan tool. Le strategie di diagnosi variano da un costruttore ad un altro ma, in generale, se la sonda funziona male o se il suo segnale non ha senso per la centralina o se c'? un guasto elettrico, si dovrebbe ottenere un codice d'errore. Lo standard EOBD permette di leggere il segnale il valore lambda in lettura ? limitato a 1,999, troppo poco per i moderni motori a benzina ad iniezione diretta. Pertanto se leggete l'uscita di un sensore a banda larga con uno scan-tool prestate attenzione a questo fatto. Nel dubbio, fate riferimento al segnale della sonda, non al valore lambda. Tenete per? presente che alcune auto (ad es. Alcune Toyota del 1999) hanno una sonda con uscita 0...5 V, ma la centralina ritorna un valore "normalizzato" 0...1 V! Ricordarsi che I sensori lambda a banda larga possono essere "ingannati" esattamente come I sensori convenzionali: perdite nello scarico o tra l'elemento sensibile e la testa della sonda, cos? come mancate accensioni che provocano un innalzamento del valore d'ossigeno, facendo credere alla centralina di essere in regime pi? magro del previsto e causando perci? un arricchimento indebito della miscela....Si accettano dubbi e approfondimenti se ho dimenticato qualcosa........... vivo